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15/04/2024 - COMUNICATO STAMPA: LA SITUAZIONE GRAVE DELL'UFFICIO UNEP E DELLE NOTIFICHE A MEZZO POSTA

COMUNICATO STAMPA

 

Ogni processo penale o civile e qualsiasi richiesta di giustizia del cittadino passa attraverso un atto fondamentale: la notifica. È l'avvio di un processo, il passo cruciale per ottenere uno sfratto, un risarcimento danni, per riottenere il lavoro, per vedere un figlio, insomma, per ottenere tutto ciò che anche nell’immaginario più semplice corrisponde all'idea di giustizia.

Ebbene, la situazione nel circondario appare francamente drammatica. Dal 2019 a oggi, l’ufficio Notifiche del Tribunale di Nuoro ha perso otto funzionari e presenta una scopertura prossima all’87%, considerando l’impegno di fatto della dirigente. Non mi dilungo nella geografia del territorio che certamente non aiuta se un ufficiale deve notificare lo stesso giorno a Fonni, a San Teodoro e Bitti.

A settembre rimarranno in ufficio due funzionari, escludendo la dirigente, Circondari più piccoli ne hanno cinque volte tanto,  eppure in due  dovranno far fronte a migliaia di richieste. Ci riusciranno? Mi spiace, ma ovviamente no.

E noi, senza volerlo, ci dovremmo fermare.

Si fermerà la giustizia civile, si fermerà quella penale. La Corte Di Appello ci è subito venuta incontro, perfettamente consapevole della gravità della situazione di fatto applicando il personale trasferito almeno fino ad agosto. Era da fare e lo ha fatto. Ma cosa succederà a settembre? L’ufficio Notifiche ha già detto che sarà impossibile dar corso al lavoro ordinario.

Parliamo di giustizia veloce, tempi ragionevoli e ci stiamo impegnando. Ma quale tutela è possibile senza le notifiche? E purtroppo un problema serio ne trascina altri. Nella difficoltà oggettiva dell’ufficio Notifiche ci si rivolge alle notifiche tramite Posta.

Il sistema delle notifiche  a mezzo delle Poste Italiane , che doveva decongestionare le notifiche tramite Ufficio notifiche non sta funzionando. Ha una percentuale di notifiche fallite elevatissima

Le udienze che saltano per omessa notifica sono nell’ordine di un centinaio alla settimana.  Ho personalmente constatato la assenza di notifiche per tutti i fascicoli di una stessa udienza.

Ogni udienza saltata comporta un rinvio di almeno quattro mesi, a volte per ottenere lo stesso inutile risultato.

Duole constatare che il destinatario viene dichiarato irreperibile, salvo diversa verifica delle forze dell’ordine che, troppo spesso, invece reperiscono prontamente chi era dato per scomparso. Per il giudice penale, la possibilità di avvalersi della Polizia Giudiziaria non è però una soluzione. È un’altra conseguenza del problema.

Siamo profondamente convinti che Caserme, Commissariati e le forze dell’ordine in genere abbiano ben altre competenze che sopperire deficienze altrui. Non è pensabile che una caserma dei Carabinieri in un piccolo paese debba occuparsi di notifiche per consentire al sistema penale di galleggiare; non è razionale che quella caserma debba magari chiudere per eseguire delle notifiche nei confronti di un presunto irreperibile. Ma nel settore civile questa supplenza è impossibile.

Gli avvocati non possono usare i Carabinieri per le notifiche. Questo rende i debiti non azionabili  e gli sfratti impossibili da eseguire. È il collasso del vivere civile. Ancora una volta gli avvocati sono costretti   a rivolgersi all’ufficio notifiche. L’effetto perverso è che il carico aumenterà

Questo sottolinea l'inadeguatezza del sistema nel proteggere i diritti civili, costringendo i cittadini a constatare l'inerzia delle istituzioni e la mancanza di accesso alla giustizia.

Prima di interrogarci sulle piaghe della giustizia fai-da-te, fatta di minacce e ritorsioni, un sistema essenziale dovrebbe consentire a chi chiede giustizia almeno vedere il suo processo partire.

Noi magistrati, stiamo lavorando per darvi processi più veloci. E, i dati non mentono, nonostante tutto  ci stiamo riuscendo. Ma da soli non bastiamo: senza aver citato tutti i contendenti, il processo non solo non è veloce, ma neppure parte.

E il giudice, di fronte ai perché di chi non riesce a ottenere un’udienza, diviene il viso di un problema che non può risolvere, ma non può distogliere lo sguardo, anche  quando non abbiamo il potere di dare risposte.

Le stiamo cercando tutti assieme. Venerdi scorso, il Prefetto ha ricevuto me come Presidente del Tribunale, la Procuratrice della Repubblica, e il Presidente del Consiglio dell’ordine degli Avvocati. Abbiamo ricevuto attenzione, comprensione. Condividiamo tutti  la convinzione che ci servono risposte e ci servono subito. È ormai un problema di ordine pubblico.

Serve evidentemente una volontà di alta amministrazione e politica attraverso scelte a livello centrale: non trasferire personale prima di aver bandito i concorsi, avere la possibilità di attingere ad altre graduatorie e soprattutto avviare procedure di mobilità interna che consentano la distribuzione delle forze, almeno nel distretto, secondo una proporzione razionale.

Servono scelte, programmazioni e risposte ormai politiche, dalla cui omissione a noi rimangono costi e cocci, difficili da spiegare a chi ci chiede qualcosa che vale quanto e più del pane. Settembre è domani.

Nuoro  il 15.04.24                                                                                                                        Il Presidente